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Il servizio sociale professionale in ospedale: Chi è? Che cosa fa?

A cura della Dott.ssa Michela Smacchia


L’espressione “Servizio Sociale” denota una professione basata sulla pratica del cambiamento sociale, dello sviluppo, della coesione e l’emancipazione sociale, nonché la liberazione delle persone. Principi quali, il principio di giustizia sociale, i diritti umani, la responsabilità collettiva e il rispetto delle diversità sono fondamentali per il servizio sociale. Sostenuto dalle teorie delle scienze sociali, umanistiche e dai saperi indigeni, il servizio sociale è riuscito a coinvolgere persone e strutture per affrontare le sfide della vita e per migliorarne il benessere.

Gli ambiti di intervento, ove si colloca il Servizio Sociale Professionale sono molteplici e coprono tutte le fasi della vita (famiglia, minori, giovani, adulti, anziani) e le diverse problematiche quali lavoro, salute, salute mentale, disabilità, fine vita, dipendenze, giustizia, immigrazione, emergenze (…). La metodologia di intervento però, rimane la stessa e si fonda su un approccio scientifico. L’assistente sociale, il protagonista nella diffusione della scienza del Servizio Sociale, non è solo erogatore di prestazioni, bensì un professionista che si muove utilizzando precisi riferimenti teorici, che offrono sia delle chiavi di lettura dei fenomeni (come ad esempio, la sociologia, la psicologia e/o l’antropologia), sia delle cornici entro cui muoversi (politica sociale, diritto) e grazie alle discipline specifiche di Servizio Sociale offre strumenti operativi da attivare in relazione ai problemi e al contesto.

Ma quando si inserisce il Servizio Sociale nell’ambito ospedaliero?

Seppur non si tratti una notizia ben diffusa al pubblico dei cittadini, in realtà la prima esperienza di Servizio Sociale Ospedaliero risale al 1945 inserendosi all’interno di uno scenario storico in cui si comprese l’importanza dell’inserimento dell’ambito sociale nel sistema sanitario. Infatti, al tempo, si pensava al benessere del degente, specie nelle lunghe permanenze e quindi all’importanza di instaurare una collaborazione tra servizio sanitario e sociale, utile per un confronto morale. Le competenze dell’Assistente Sociale traevano origine principalmente dalle necessità del malato, di esaudire richieste riguardanti i problemi familiari di varia natura, problemi per l’interruzione del lavoro, o di previdenze, problemi alla dimissione dal ricovero.

“E oggi cos’è cambiato rispetto al passato?”

Il Servizio Sociale Ospedaliero, oggi, svolge azioni non molto distanti da quelle del passato, infatti segue programmi di prevenzione, sostegno e recupero nell’ottica dell’umanizzazione e personalizzazione degli interventi. In particolare l’Assistente Sociale Ospedaliera gestisce le situazioni complesse che possono causare un disagio del paziente e/o del suo nucleo familiare come conseguenza di un evento clinico “acuto” o della gestione a lungo termine di una condizione cronicizzata.   Determinante è l’azione sinergica ed integrata con gli altri operatori delle Centrale Operativa Ospedale Territorio e la promozione di attività di collaborazione tra le Unità Operativa Complessa (UOC) Ospedaliere ed i Servizi Territoriali, al fine di assicurare la continuità nella risposta assistenziale dando così luogo all’integrazione socio-sanitaria.

L’attivazione del Servizio Sociale può verificarsi in diversi modi:

  • con la richiesta diretta del paziente o di un suo familiare;
  • con la richiesta di consulenza sociale;
  • con compilazione della scheda di segnalazione di fragilità sociale da parte del personale della Unità Operativa Complessa di degenza;
  • con la richiesta dei servizi territoriali;
  • con la richiesta dei volontari ospedalieri, fondamentali nell’attività giornaliera di supporto ai degenti.

Mentre per quanto riguarda le attività prevalentemente svolte dal Servizio Sociale Ospedaliero esse sono:

  • Segretariato Sociale: consiste nell’erogazione di informazioni sull’esistenza dei servizi e delle risorse socio sanitarie del territorio in base alla problematica da contenere e/o superare;
  • chiarificazione e sostegno: ausilio nella focalizzazione di carenze di natura conoscitiva riguardanti gli aspetti sociali, emozionali e personali;
  • percorso post-dimissioni congiuntamente agli altri operatori della Centrale Operativa Ospedale Territorio, dando il supporto alle attività di integrazione ospedale-territorio, per le dimissioni ed il rientro al domicilio;
  • interventi nei casi con risvolti legali: interventi specifici per le diverse situazioni (es.minori ed anziani in stato di abbandono, maltrattamenti, abusi ecc.) attraverso l’attivazione del Tribunale Civile per la nomina di Amministratore di Sostegno o degli Uffici della Procura presso il Tribunale per i Minorenni.

Dott.ssa Smacchia Michela – Dott.ssa Magistrale in Sociologia e Politiche sociali e Assistente Sociale Specialista

Bibliografia

  • Bortoli B. (1926),” I giganti del lavoro sociale. Grandi donne (e grandi uomini) nella storia del welfare”1526-1939, Erickson;
  • Brizzi L., Cava F. (2003), “L’integrazione socio-sanitaria. Il ruolo dell’assistente sociale”, Carocci Faber, Roma;
  • Campanini A. (2013), “Nuovo dizionario di servizio sociale”, Carocci Faber, Roma.

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